L’etilometro consente di misurare la concentrazione di alcol nel sangue attraverso l’analisi dell’aria espirata dai polmoni, in quanto una parte dell’alcol presente nel sangue comincia ad essere eliminato tramite quest’ultima. La quota di alcol eliminato in questo modo è direttamente proporzionale alla percentuale di alcol presente nel sangue e quindi l’analisi dell’aria alveolare espirata può fornire la valutazione precisa del tasso alcolico.
L’affidabilità di tutti gli etilometri, dai modelli più economici a quelli professionali, diminuisce con l’utilizzo e con il tempo, a causa della perdita di calibrazione del sensore. La diminuzione di precisione dello strumento è direttamente proporzionale al numero dei test effettuati e al corretto utilizzo dello stesso.
Si, tutti gli etilometri con il tempo e con l’uso vanno ricalibrati. Ovviamente per i modelli più economici la calibratura può risultare più onerosa dell’acquisto di un nuovo etilometro ove non sia prevista la sostituzione del sensore; mentre per tutti gli altri apparecchi più professionali dotati di sensore elettrochimico è prevista la calibrazione, presso una azienda o laboratorio competente.
Accertarsi prima di acquistare un etilometro che il fornitore sia in grado di fornire il suddetto servizio, Alcolino provvede internamente alla calibrazione degli strumenti con le più moderne apparecchiature in commercio.
Attualmente gli unici etilometri omologati in Italia come strumento probatorio sono il DRAGER 7110 MKIII ed il LION INTOXILYZER 8000, entrambi utilizzano una tecnologia ad infrarosso. Per tutti gli altri modelli in commercio, non essendoci una precisa normativa di riferimento, non hanno nessun tipo di certificazione valida oltre al marchio CE.
Un etilometro è attendibile se usato correttamente ed in considerazione dei vari fattori che possono influenzare il test; tutti gli etilometri in commercio servono solo per avere un’indicazione del proprio stato alcolemico.
Tutte e tre le tecnologie di sensori, semiconduttori, elettrochimici e infrarosso, possono avere una “vita” media di diversi anni, ma è la calibrazione che si viene a perdere col passare del tempo e con l’utilizzo.
Si, tutti e tre i tipi di sensori si possono calibrare.
Tuttavia per i sensori di tipo semiconduttore di fascia I, II e III, ove non sia possibile la sostituzione, si preferisce buttare via l’etilometro, in quanto i costi di calibrazione sarebbero uguali o maggiori dell’acquisto di un nuovo strumento.